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IL NEGOZIO DELLE EMOZIONI

“Un vassoio di gioia e…”

Pensa che bello se ci fosse, almeno in tutti i centri commerciali più grossi, un negozio per leemozioni.

Una specie di rosticceria dove prendi il tuo numerino, aspetti in fila sperando che quello davanti a te non si finisca tutta l’allegria di prima scelta, e poi, quando tocca a te, ti fai preparare un bel vassoio di gioia, un contenitore trasparente di insalata di sorrisi&coccole, un pezzo di pazienza bello stagionato.

Certo a nessuno verrebbe in mente di farsi dare un paio d’etti di stress vero?

Quello non c’è mica bisogno di comprarlo!

Te lo rifilano già alla mattina presto, quando suona la sveglia e avresti voglia di mettere la testa sotto le coperte e dire al mondo che non esisti.

Ma sai che ti devi alzare, perché hai già calcolato tutto al millesimo di secondo: doccia, vestirsi, caffè, ritorno indietro perché hai scordato il cellulare sul comodino, tutte azioni indispensabili e che si incastrano come nei pit-stop delle gare di formula 1.

Poi c’è il traffico delle ore di punta, e la ricerca del parcheggio comprensiva di lotta all’ultimo sangue col ragioniere del 4° piano.

E quando arrivi in ufficio? Almeno uno dei meravigliosi attrezzi che dovrebbero renderti la vita più facile si guasterà. 

Chi sarà oggi? Il PC o il Server? La fotocopiatrice o la connessione Internet? Sarà finita la carta del fax o l’inchiostro della stampante? Per la legge di Murphy sarà di sicuro quello che ti serve di più in quel momento per non far incavolare ulteriormente il tuo capo.

Vogliamo spendere qualche parole per la pausa pranzo? O ti fai la nomea di antipatico solitario che chissà con chi chatta in segreto, o ti sorbisci qualche tragedia familiare di un collega. Unica variazione sul tema, il lunedì, quando c’è da decidere se era meglio il 4-4-2 o se si doveva azzardare un 4-3-3 perché non si può continuare così il campionato senza doppia punta.

Il traffico di rientro dovrebbe essere, almeno sulla carta, meno stressante. Non stai andando a lavorare, ma hai finalmente finito un’altra giornata, stai tornando nella casa dolce casa. Peccato che ci sia il pargolo da andare a ritirare in piscina, i vestiti in lavanderia e il latte che è finito da ieri.

E poi un momento, casa dolce casa, mica viviamo tutti nel mulino bianco! Quanti onestamente possono dire di abitare nella casa dei loro sogni?

C’era una frase che un tempo ci faceva arrabbiare molto e che diceva

<Tu vivi nella casa che vorresti o in quella che ti puoi permettere?>

Adesso ne abbiamo compreso il vero significato, ci fa ancora arrabbiare ma per una ragione molto diversa. Ma ci torneremo su più tardi.

Per ora riprendiamo il nostro discorso sullo stress gratis.

Vero, non c’è bisogno di andarlo a comprare, la vita di ognuno di noi ne è quasi permeata. È

diventata una cosa normale, come il traffico in tangenziale e la coda al supermercato. Lo diamo per scontato come uno dei prezzi da pagare alla vita moderna.

La vita si allunga, le malattie si curano, non moriamo più di fame (almeno da noi), abbiamo le automobili, la TV al plasma e un paio di cellulari. Il rovescio della medaglia da qualche parte deve stare.

E sembra che tutti abbiano accettato che questo rovescio della medaglia sia proprio stress, ansia e depressione visto che le statistiche parlano chiaro: circa 12 milioni di italiani ne soffrono.

E se fosse tutto sbagliato? Se ci fossimo tutti confusi e il vero rovescio della medaglia non fosse lo stress? E se lo stress fosse invece utile?Credici non stiamo blaterando a vanvera. Ci sono fior fior di testi e di pubblicazioni scientifiche che la pensano così, peccato che a noi, comuni mortali, non lo spieghi quasi nessuno.

Ci vorrei provare io, ma per farlo ho bisogno che mi segue in quello che ormai “il mondo” sa che chiamo “viaggio fantastico” alla ricerca della mente perduta .

 

Argomenti trattati

IL NEGOZIO DELLE EMOZIONI

MA COSA È LO STRESS

LO STRESS NORMALE

LO STRESS PARTICOLARE

LO STRESS PERICOLOSO

LA 25ma ORA

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